No alla svendita dei diritti!

“Nel prendere atto che le Regioni hanno deliberato l’atto di Indirizzo che finanzia il 2018 (per arrivare al 3,48% del monte salari come per i dipendenti statali) con le risorse economiche stabilite dall’accordo del 30 novembre 2016 – accordo da noi non sottoscritto – ribadiamo che i motivi dello sciopero indetto per il 23 febbraio rimangono tutti in piedi; che non è per nulla pretestuoso ribadire che tali risorse siano poca cosa rispetto alla perdita di acquisto del salario avvenuto in questi 9 anni di blocco e, a maggior ragione, rispetto a ciò che viene chiesto in cambio alla categoria (deroga ai riposi, assorbimento dello straordinario per i coordinatori, aumento del lavoro supplementare per i part time, aumento della quota individuale di straordinario per i tempi pieno, negazione del diritto alla mensa per i turnisti, spostamento dei fondi dal salario fisso a quello variabile, precarietà degli incarichi, non esigibilità di diversi istituti contrattuali per il personale turnista e ci fermiamo qui per amor di patria). Gli infermieri del Nursind non vogliono un “contratto subito” per compiacere la politica ma vogliono un contratto dignitoso e per tale motivo sciopereranno il giorno 23 febbraio e si raduneranno in piazza Santi Apostoli a Roma per dissentire verso le politiche di definanziamento del fondo sanitario nazionale e verso un contratto peggiore dell’attuale.” A. Bottega

Perché scioperare? Intervista di Radio Cusano ad Andrea Bottega

Il Segeretario Nazionale NurSind, Andrea Bottega, venerdì 9 febbraio, ha rilasciato un’intervista radiofonica al programma “Legge o Giustizia” di Radio Cusano che è ascoltabile qui: INTERVISTA AD A. BOTTEGA RADIO CUSANO

Tale intervista è esplicativa dei motivi per cui è giusto scioperare il 23 febbraio.

Molti i punti toccati dall’intervista tra cui:
– l’inaccettabilità della proposta contrattuale, peggiorativa rispetto alla precedente;
– la deroga alle norme europee in materia di orari di lavoro;
– i limiti economici che non permettono le assunzioni ma di contro la richiesta di aumento delle ore di straordinario;
– cosa si sta cercando di fare come NurSind perché non è accettabile puntare al ribasso, la non presa in carico delle necessità dei lavoratori e l’annullamento dei diritti del personale turnista.

Inoltre si accenna alle problematiche legate al finanziamento del contratto e alla politica sempre più volta alla privatizzazione.

Sciopero nazionale 23 febbraio 2018

NOTA STAMPA

 NURSIND – PROFESSIONI INFERMIERISTICHE

CONTRATTO SANITA’, NURSIND: NOSTRO SCIOPERO SPOSTATO AL 23 FEBBRAIO, PROTESTA UNITARIA CON DIRIGENZA 

 

Roma, 1 febbraio – Nel rispetto della disciplina della commissione di garanzia che regolamenta gli scioperi, in seguito alla mobilitazione nazionale della dirigenza sanitaria spostata dall’8-9 febbraio al 23, il NurSind nella tarda serata di ieri ha accettato di convergere sulla stessa data per la sua protesta nazionale: anche gli infermieri, quindi, incroceranno le braccia il prossimo 23 febbraio. “Cambia la data, ma non le ragioni e le finalità del nostro sciopero – spiega Andrea Bottega, segretario nazionale NurSind – Il 26 febbraio, giorno da noi scelto per astenerci dal lavoro, infatti, risultava troppo ravvicinato a quello individuato dai camici bianchi. Abbiamo quindi deciso di coalizzare il dissenso verso le politiche sanitarie di questo governo unificando la data della nostra protesta. Dirigenza e comparto sanità dunque saranno compatti il prossimo 23 febbraio per dire no a un rinnovo contrattuale che si preannuncia peggiorativo rispetto al precedente”.

Comunicato NAZIONALE 24 Gennaio 2018

Oggi, 24 gennaio 2018, Nursind ha dichiarato formalmente lo stato di agitazione del personale del comparto sanità e chiesto al Ministero del Lavoro di svolgere il tentativo di conciliazione e di raffreddamento al fine di manifestare il disagio della categoria infermieristica che non troverà soluzione all’interno di questo contratto di lavoro.

“Abbiamo intenzione di passare dalle parole ai fatti – spiega Andrea Bottega segretario Nazionale Nursind – in quanto gli infermieri italiani sono stanchi di subire aggravi di responsabilità e di carico di lavoro senza vedersi riconosciuto adeguatamente un trattamento economico e normativo contrattuale degno della professionalità acquisita e del percorso di studi effettuato.”

L’altra sera nella trasmissione “PresaDiretta” di Rai3 abbiamo visto quanto gli infermieri italiani godano di ottima considerazione all’estero, ribadendo che sono dei gran lavoratori e molto preparati oltre che attenti alla relazione con i pazienti.

Solo lo Stato italiano sembra non essere disponibile a riconoscere la professionalità che altri apprezza pagandola adeguatamente. Lo deduciamo dal mancato stanziamento di risorse per il contratto del comparto sanità e per il mancato finanziamento della RIA (retribuzione individuale di anzianità) nella legge di bilancio 2018. Non c’è la volontà, inoltre, di finanziare l’indennità di professione infermieristica di cui chiediamo il ripristino.

“Abbiamo dichiarato lo stato di agitazione della categoria – continua il Nursind – perché il Comitato di settore delle regioni per la sanità (i nostri datori di lavoro) sta predisponendo l’atto di indirizzo che dovrebbe ri-finanziare per il 2018 il contratto in discussione. Chiediamo che le risorse siano vincolate prioritariamente a lenire i disagi organizzativi degli infermieri (lavoro a turno, rispetto dell’orario europeo di lavoro, valorizzazione dei coordinamenti, adeguamento economico delle indennità, sblocco della mobilità interaziendale, …) e a valorizzare la professione con un percorso di carriera stabile e non precario.”

La prospettiva di uno sciopero nazionale si fa sempre più realistica considerato che il rischio che corrono gli infermieri è quello di avere un contratto peggiorativo rispetto all’attuale. Il dissenso poi passerà dalle corsie alle urne considerato che i lavoratori dovranno esprimersi sui finanziamenti decisi dal governo nazionale e regionale e sulle scelte delle organizzazioni sindacali che siedono al tavolo (tra cui c’è anche Nursind) e che ad Aprile andranno al rinnovo delle RSU.